Forum: Economia e finanza Téma: Italia in vendita ------------------------- i_man: La maison del lusso Valentino ha preso il volo verso il Qatar per la bellezza di 700 milioni di euro. Valentino, d'altro canto, è l'ennesimo marchio italiano che veleggia verso altri lidi alla ricerca di azionisti dall'apporto finanziario stabile e abbondante. Prima della maison di Garavani a compiere il grande passo sono stati tra gli altri Fendi, Gucci e Bulgari. Governo non abbastanza valido in grado di proteggere il nostro Made in Italy e crisi economica sono solo alcuni elementi scatenanti di una tendenza oramai diffusa. Ecco qualche esempio dell'Italia in vendita come già recentemenente confermato da altri marchi nostrani, più o meno noti, finiti in mani straniere come Edison, Galbani, Invernizzi, Locatelli, Coin e Parmalat (Francia), Ducati e Buongiorno (Germania), Algida (UK-Olanda), Buitoni, San Pellegrino, Motta, Perugina, Antica Gelateria del Corso, Valle degli Orti, Fastweb (Svizzera), Star, Carapelli e Bertolli (Spagna), Fiorucci (Giappone). Solo gli utenti registrati possono vedere le immagini!Registrati o Entra nel forum! Nessun protezionismo, sul modello francesce, per tutelare le grandi e storiche aziende italiane. A noi resta la la vergogna, non certo compensata dall'aver conquistato la Chrysler (comunque fallita) da parte della Fiat. Abbiamo venduto di tutto a coloro che hanno fatto sacco del nostro patrimonio industriale e gastronomico. Loro trainano l’Europa perché comprano, noi retrocediamo perchè vendiamo... :shock::cry: mareblu: Se ne è parlato a gran voce dappertutto qui da due giorni e non solo di questo caso, sembra chiara la volontà di chi ci "usa come marionette" di farci affondare in tutto e per tutto:cry:e come se non bastasse c'è anche chi ironizza: Solo gli utenti registrati possono vedere le immagini!Registrati o Entra nel forum! la speranza è che fra di noi italiani ci sia chi ancora si unisce per cercare di restare a galla, un singolo cittadino non può fare niente ma un gruppo abbastanza consistente si, è difficile lo so, di questi tempi, per tutti, compresa la sottoscritta, ma dobbiamo cercare anche di "ascoltare" la parte di noi che dice: mai arrendersi! Almeno ci si può provare. i_man: Si parla molto in questi giorni del futuro di Finmeccanica, la più grande azienda italaiana nel settore della Difesa e Aerospazio. Scandali e debiti l'hanno resa fragile nei confronti della sua clientela tradizionale; la fusione EADS con BAE rischia di metterla fuori mercato, soprattutto quello internzionale. L'operazione di focalizzazione sul core business la sta obbligando a mettere in vendita Ansaldo Energia, STS e Breda. E di nuovo alcuni gioielli della nostra tecnologia andranno probabilmente a finire in mano straniera. Ricordo l'allora banchiere Passera che tentò di far tenereParmalat in mani italiane col risultato poi di venderla ai francesi. Se tanto mi da tanto, Passera - ora ministro - farà lo stesso con Ansaldo Energia facendosela sfilare dai tedeschi della Siemens? Il passato insegna!!! i_man: In Sicilia arrivano i cinesi. Dopo arabi, normanni, americani l'isola si prepara ad un nuovo sbarco, in grande stile. Sarebbero pronti ad investire con i loro colossi sul ponte sullo Stretto e sulle altre infrastrutture del Mezzogiorno d'Italia. Hanno fatto la Grande Muraglia, perché dovrebbero intimorirsi per il ponte sullo Stretto di Messina? Costruiscono un grattacielo al giorno, a Shanghai, perché non potrebbero mettere mano al completamento dell'autostrada dei sogni, Gela-Castelvetrano. E già che ci sono, perché non sistemare anche la tratta ferroviaria Trapani-Palermo-Messina? Intanto il ministro Passera prende tempo per decidere... E COSI' DAREMMO ALTRO LAVORO AI CINESI (che non credo assumano mano d'opera nazionale!) E UNA FETTA IMPORTANTE DELLA NOSTRA LOGISTICA MERIDIONALE... MA CHE RAZZA DI POLITICA FACCIAMO??? Alessandra: finira' che l'italia sara' una little-china :x lady bug: A Prato c'è una favolosa Chinatown. Prato "marcia" sul settore dell'abbigliamento, peccato che sono riuscita a vederla poche volte. Devo proprio tornarci una volta o l'altra. lalla71: Oramai trovare cose Made in Italy penso sia quasi impossibile....e a chi come me serve roba "originale" per il bambino deve andare a spendere soldi su soldi in negozi per così dire di marca..... i_man: lalla71 ha scritto:Oramai trovare cose Made in Italy penso sia quasi impossibile....e a chi come me serve roba "originale" per il bambino deve andare a spendere soldi su soldi in negozi per così dire di marca..... ...e che sovente non sono "made in Italy":( lalla71: gia purtroppo. Spesso sono made in China o simili.... la manodopera costa meno...se poi si pensa che spesso sono i bambini a lavorare i_man: France-Klm torna alla carica ed è decisa a conquistare il controllo di Alitalia portando a casa le azioni degli attuali azionisti italiani che saranno liberi di venderle a partire dal 12 gennaio (infatti scade il periodo di lock-up imposto dal Governo quando l'Alitalia fu salvata dal fallimento). Gli americani sono pronti a mettere le mani sull'industria motoristica italiana. La conglomerata General Electric, una delle più grandi aziende al mondo, è a un passo dal rilevare Avio, colosso aeronautico piemontese nato da una costola della Fiat e ora controllato dal private equity inglese Cinven e partecipato in minoranza da Finmeccanica. L'offerta vincolante della cordata italiana per Ansaldo Energia è partita, per contrastare le avances dei tedeschi della Siemens, di giapponesi e coreani. Chissà se anche questa azienda finirà in mano agli stranieri? Altri pezzi d'Italia che se ne vanno in mani straniere... poveri noi!:shock: Alessandra: Quando daremo agli stranieri i nostri politici? :evil: i_man: Ottima proposta... ma mi sa che dovremo pure pagare salato per farceli prendere...:evil: Alessandra: i_man ha scritto:Ottima proposta... ma mi sa che dovremo pure pagare salato per farceli prendere...:evil: Potremo darli ai cinesi. Loro saprebbero cucinarli a dovere :lol: Pero' e' un rischio. Potrebbero copiarli i_man: Non parliamo di cinesi... proprio oggi il mio direttore m'ha chiesto se sono disponibile - qualora ce ne fosse bisogno - di un periodo d'attività (mesi? anni?...boh?) da loro! Sono turbato... Alessandra: Vade retro satana! :mrgreen: i_man: cmq ipotesi alquanto remota.... almeno spero!:? Alessandra: Se vai in Cina non vengo a trovarti nemmeno clonata :mrgreen: i_man: Solo gli utenti registrati possono vedere le immagini!Registrati o Entra nel forum! Alessandra: Fantastica :mrgreen: i_man: so, so che ti sono sempre piaciuto...:P i_man: Air France-Klm smentisce trattattive su Alitalia. Il gruppo franco-olandese dichiara che non ha iniziato "alcuna negoziazione" per l'acquisto di "tutte o parte" delle azioni di Alitalia detenute dai soci italiani. Se ne parla da troppo tempo ed è bene che finisca questa farsa voluta da Berlusconi... l'Alitalia è sempre stato un concentrato di collusioni, scandalosi privilegi e vizi, raccomandazioni che ha portato la collettività (cioè noi) a pagarne le conseguenze con innaffiamenti di capitale pubblico (le nostre tasse) a go-go! Questo è un pazzo d'Italia (sgangherata e mal gestita) che va venduto in fretta. Ben venga la vendita ai francesi dunque...e che facciano piazza pulita. Almeno non pagheremo più noi. Solo gli utenti registrati possono vedere le immagini!Registrati o Entra nel forum! i_man: Secondo rumors di stampa, il presidente di Telecom Italia, Franco Bernabè, si starebbe guardando intorno nella ricerca di nuovi soci; pare che abbia sondato anche 3Italia del gruppo cinese Wampoa Hutchinson. Il dossier sarebbe in mano alla banca d'affari Rotschild. Quindi un'altra azienda italiana, questa volta strategica per le comunicazioni, starebbe per prendere la via estera? dopotutto T.I. è già in buona parte spagnola... e poi con i servizi abbastanza scarsi che da non è che mi scandalizzo troppo... :wink: i_man: Anche i gioielli Pomellato parleranno francese. La Kering, nuovo nome della holding Ppr, ha firmato un accordo con la Ra.Mo Spa per l'acquisizione della quota di maggioranza della società italiana che ha realizzato nel 2012 un fatturato di 146 milioni di euro, e ha una rete di distribuzione che comprende 80 negozi monomarca e 600 punti vendita nel mondo. Fresiagialla72: Manca poco a quello che ha detto Grillo mi pare ieri, ai tedeschi ha detto invadeteci:shock: Alessandra: Fresiagialla72 ha scritto:Manca poco a quello che ha detto Grillo mi pare ieri, ai tedeschi ha detto invadeteci:shock: Magari! Almeno staremmo meglio. Invece siamo stati invasi da un'orda di extracomunitari e gentaglia di ogni tipo i_man: Allons enfants de l’Italie. I galletti di Francia sono partiti alla conquista dell’Italia. L’esercito, all’alba del terzo millennio, serve a poco. Bastano i soldi. E così, un’acquisizione alla volta, la premiata (e un po’ acciaccata) ditta Belpaese Spa rischia di diventare una provincia dell’impero industriale di Parigi. La scalata di Louis Vuitton Moet Hennesy (Lvmh) al cashemere di Loro Piana, l’ultimo trofeo tricolore dei cugini d’Oltralpe, è solo l’ennesimo capitolo di una silenziosa colonizzazione iniziata due secoli fa, quando Napoleone — accolto come un liberatore dalle nostre parti — si è riportato a Parigi da Venezia, come souvenir della campagna d’Italia, i quattro leoni di Bronzo della Basilica di San Marco. Oggi non è cambiato niente. Lo Stivale è diviso da mille campanili, debole e in crisi. E lo shopping dei conquistatori transalpini, «molto più bravi di noi a far sistema», continua senza incontrare resistenza. Sventola il tricolore — ma quello blu, bianco e rosso — sul latte che beviamo ogni mattina (Parmalat) e sui supermercati dove facciamo la spesa (Carrefour e Auchan). I francesi ci vendono il gas per la cucina e lo scaldabagno (Edison) e l’acqua che esce dal rubinetto di casa nostra. Hanno messo un’ipoteca con Air France sulla cloche di Alitalia e un piede nell’alta velocità dove Sncf — le ferrovie transalpine — sono partner industriali di Italo. I numeri fanno impressione: delle 437 grandi aziende tricolori finite all’estero tra il 2008 e il 2012 almeno il 15% sono finite nell’orbita di Parigi. E questa Opa “strisciante” sta vivendo la sua apoteosi nel mondo dorato delle griffe, una delle ultime eccellenze industriali della penisola: Lvmh, Pinault & C. hanno già messo le mani, staccando assegni da favola, su un bel po’ di marchi di casa nostra (Bulgari, Gucci, Fendi, Bottega Veneta, Pomellato, Pucci e Acqua di Parma). E ora, ciliegina sulla torta, ci hanno soffiato persino il panettone, comprandosi per una montagna di euro la storica pasticceria Cova, cuore dolce di via Montenapoleone. Però, in fondo, non piangiamo di questo e del suo contrario. Chi investe da noi dimostra solo la bontà delle nostre tradizionie della qualità della nostra manifattura. Api70: i_man ha scritto:....Però, in fondo, non piangiamo di questo e del suo contrario. Chi investe da noi dimostra solo la bontà delle nostre tradizionie della qualità della nostra manifattura. ...magra consolazione...purtroppo!!!....Anzi...direi piuttosto che è una beffa!!!....:( i_man: La beffa è che da noi non esiste politica industriale tanto da costringere i nostri industriali ad andare ad investire all'estero.... e poi quandoi lo fanno i politici ( e i sindacati) gridano allo scandalo! Lo scandalo è l'inettitudine che sta a monte, non le conseguenze, purtroppo!